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Con vivo cordoglio e grande tristezza dobbiamo informare la comunità scientifica dell’Ateneo di Firenze della scomparsa del prof. Giancarlo Paba. Giancarlo Paba è stato un brillante ed impegnato Professore dell’ Università di Firenze dove ha insegnato e svolto attività di ricerca; prima nella Facoltà di Architettura e, successivamente, nel Dipartimento e Scuola di Architettura. In queste ultime realtà accademiche ha assolto importanti incarichi di indirizzo e responsabilità, come Direttore del già Dipartimento di Urbanistica dal 1996 al 2001, coordinatore del Dottorato in progettazione urbana territoriale e ambientale dal 2003 al 2005, presidente del corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Progettazione della città e del Territorio dal 2004 al 2015, Direttore della rivista Contesti fino a poco tempo fa. Questo intenso impegno non gli ha impedito di partecipare attivamente anche alla vita di importanti società scientifiche e di ricerca /azione quali INURA, Società dei Territorialisti e delle Territorialiste o Fondazione Michelucci dove era Presidente dal 2102. Nell’ambito didattico Giancarlo Paba ha portato uno straordinario contributo alla crescita culturale, critica e disciplinare delle studentesse e studenti che ha contribuito a formare. Ha interpretato il proprio ruolo di docente con grande impegno, equilibrio, intelligenza creativa e lungimiranza, aperto a sviluppare appieno il carattere innovativo ed interdisciplinare degli studi territoriali ed urbani, coltivando la fertile relazione fra didattica e ricerca, costantemente attento ed empatico verso le problematiche ed istanze degli studenti. Il suo lavoro di ricerca si è fortemente focalizzato sul carattere dialettico e complesso della relazione fra spazio fisico e movimenti urbani, ecologie sociali e “corporeità insorgenti” nella città. Forme “eversive” delle regole segreganti ed “espulsive” dei correnti processi trasformativi dell’urbano. In questo contesto ha interpretato l’urbanistica ed il planning secondo una natura “critica” ma anche - in dialogo con l’eredità di Patrick Geddes ed il movimento regionalista americano di cui era uno dei massimi esperti- come attività “rivelatrice” di senso, comunicativa e liberante: espansiva della “rete della vita”. La nostra comunità lo ricorda dunque così, per il suo grande impegno umano e didattico, per l’originale e brillante contributo culturale, metodologico e scientifico . Una presenza, ancora intensa, ed una eredità scientifica e culturale che non sarà possibile replicare ma cui potremo attingere anche come una costante sollecitazione per il nostro lavoro nei nostri percorsi di insegnamento e ricerca.
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