Elena Bellini si è laureata in Architettura (2012‐UNIFI), con la tesi “HabitatZERO come intervento di riqualificazione urbana e sociale”. Dal 2012 è Cultore della materia del corso di Progettazione Ambientale. Dal 2014 collabora nel progetto di ricerca Strumenti e metodi per l’offerta di nuovi modelli abitativi sociali di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico (Publicasa Spa). Nel 2012 vince il Concorso di riqualificazione ecosostenibile di Dietro Poggio (in collaborazione con Studio Romualdi), ricoprendo un incarico pubblico di stesura delle Linee Guida di sviluppo sostenibile del quartiere, per il nuovo RU di Calenzano, adottato nel 2014. Dal 2014 è inoltre impegnata nella ricerca e progettazione di spazi terapeutici volti alla disabilità cognitiva.
Interessi scientifici: Qualità dell'abitare, Progettazione ambientale, Edilizia sociale (residenziale e sanitaria), Accessibilità, Universal design
Tutor: prof. Maria Chiara Torricelli Titolo della tesi: “DSA: architecturAbility. Ambienti sensoriali "terapeutici" per rendere Abili.Un progetto di vita integrato rivolto alle persone con Disturbi dello Spettro Autistico.”
Abstract: I Disturbi dello Spettro Autistico sono disturbi pervasivi del neurosviluppo, che vanno a compromettere le aree sociali e di comunicazione e provocano una ristrettezza d'interessi e attività, espressa anche in movimenti ripetitivi, stereotipie e particolare sensibilità all'ambiente (iper/ipo-reattività sensoriale). E' un disturbo che pervade per tutta la vita, non se ne conosce la causa, non esistono cure e sembra sia in incremento negli anni, contando ad oggi una media di 1 bambino su 68 (CDC, USA). La letteratura sul design for autism è piuttosto carente, soprattutto in ambito nazionale dove sono solo recenti normative e linee di indirizzo terapeutico, che necessitano di essere sviluppate e radicate nei territori, anche con servizi e ambienti adeguati. L'obiettivo della ricerca è migliorare la qualità di vita delle persone con DSA, famiglie e operatori, attraverso lo studio delle condizioni ambientali, approcci progettuali e meta progettuali a partire dalle loro esigenze specifiche. Propone quindi strumenti di supporto al progetto di ambienti “terapeutici”, adattabili ad un'utenza per cui non è possibile definire criteri universali di design, con lo scopo di Abilitare, partendo dalla riduzione del disagio fino all'inclusione nella società, in un progetto di vita integrato nei diversi ambienti di vita, dall'infanzia alla terza età: ambiente "casa", spazi di vita di applicazione (scuola, lavoro, centri diurni, ecc.), condizioni di emergenza e cura, fisica e mentale. Due proposte concludono sperimentalmente la ricerca di tesi:
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