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Architetto (2014). Laurea magistrale quinquennale Università degli Studi di Firenze, Tesi di laurea elaborata nell'ambito dell'accordo culturale tra Università degli Studi di Firenze e l'Universidad Nacional Autónoma de México. Tutor del seminario: processi urbani e riqualificazione nella città del Sud del mondo accordo culturale con Universidad del Litoral, Santa Fé, (Argentina2014). Cultore della materia in Analisi del territorio e degli insediamenti, Corso di Studio Scienze dell’Architettura (A.A.2013/2014 e A.A. 2014/2015 in corso). Vincitrice insieme al gruppo Pomaio del premio AGRITECTURE&LANDSCAPE AWARD 2015. (Sezione b opere realizzate altri professionisti o enti) con il progetto Il parco eco-sociale di Rusciano. Attualmente: Dottoranda in Architettura Curricula Progettazione urbana e territoriale. Si occupa della sfida urbana delle acque, ricercando modi comunitari di gestione delle acque in contesti altamente antropizzati quali le mega-ciudad, con particolare attenzione al contesto latino-americano.
La sfida urbana delle acque nel contesto latino-americano: alla scoperta delle comunità dell’acqua (Sfida urbana, acqua, America Latina, mega-ciudad, sistemi comunitari, gestione)
A partire dalla situazione geopolitica, con l’aggravarsi delle disparità economiche e dei cambiamenti climatici, le problematiche socio-ambientali di accesso alle risorse hanno portato il dibattito scientifico alla ricerca di nuovi tipi di governance. Il dibattito internazionale rivaluta e rimettere in discussione il rapporto risorse-territorio-insediamenti. L’acqua è challenge delle politiche Nazionali ed Internazionali. Nello specifico caso del continente Americano, l’acqua è prevalentemente sfida urbana dato che, in accordo con le statistiche della Nazioni Unite (2015), più dell’80% della popolazione vive in città. La delocalizzazione e deterritorializzazione delle acque per supplire a necessità primarie e non ha delle retroazioni spaziali socioeconomiche ed ambientali. La ricerca prende in esame la problematica delle acque in regioni umide, in contesti urbani altamente antropizzati e si concentra sul caso latino-americano dove generalmente gli insediamenti sono concentrati e policentrici (mega-ciudades). Essa si chiede se all’interno delle mega-ciudades, esistono alcune pratiche ed usi comunitari delle acque, comunità e/o reti di cooperazione tra Pueblos e Municipios, che fanno fronte ad un uso delle acque locale (in loco)? E, se esse esistono, come si integrano o come entrano in conflitto con il sistema idrico di approvvigionamento e smaltimento?
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