Progetto: I CARE
Un laboratorio congiunto per una nuova relazione tra carcere, città, università
Durata del progetto: marzo 2024 - dicembre 2024
Ente finanziatore: Università degli Studi di Firenze - bando UNIFI EXTRA 2024 [Public Engagement]
Finanziamento assegnato: 15.000 €
Responsabile: Prof.ssa Camilla Perrone [Laboratory of Critical Planning and Design - Dipartimento di Architettura – DIDA]
Partners UNIFI: Prof. Dimitri D’Andre, Prof. Andrea Lippi [Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – DSPS]
Partners EXTRA-UNIFI: Casa Circondariale Sollicciano, Fondazione Michelucci, Garante dei detenuti, Quartiere 4 [Comune di Firenze]
Network istituzionale: Comune di Scandicci, Ordine degli Architetti e Fondazione Architetti di Firenze, Regione Toscana.
Il progetto “I CARE”, finanziato dall’Università di Firenze nell’ambito del bando UNIFIEXTRA 2024, sulla linea del Public Engagement, è finalizzato alla rigenerazione umana, urbana ed ecologica delle periferie fiorentine collocate al confine con il comune di Scandicci, dove insistono le strutture carcerarie di Sollicciano e Gozzini.
Un’area di periferizzazione radicale, stigmatizzata appunto dalla presenza delle struture carcerarie e spinta ai margini di tutto, dalle istituzioni.
Con obiettivi di inclusione sociale, benessere territoriale, giustizia spaziale; innovazione istituzionale (SDGs 4;10;11;17), il progetto si propone di avviare il primo laboratorio nazionale congiunto e permanente tra Università-Carcere-Città, con sede presso il “Giardino degli incontri” nel carcere di Sollicciano.
Il “Giardino degli incontri”, progettato dall’architetto Giovanni Michelucci, attraverso un processo partecipativo con i detenuti negli anni ’80, è lo spazio per gli incontri tra persone detenute e familiari o conoscenti, destinato anche ad altre iniziative utili all’apertura di rapporti da parte della società civile e delle sue istituzioni al mondo del carcere. ll progetto interviene nella struttura fisica ma anche nel sistema dei rapporti con la città, sul senso di esclusione, di chiusura, di separazione che comporta essere dentro il recinto di un carcere. Si tratta di una esperienza e di una architettura unica al mondo nel suo genere.
I CARE, si muove sulle spalle di questo esperienza generativa, proponendo azioni flaghsip che prevedano il coinvolgimento di attori istituzionali e sociali per la costruzione di un nuovo rapporto con il carcere e più in generale per la costruzione di una “nuova” città che non spinga ai margini I suoi problemi, ma lo affronti come opportunità di rigenerazione.
In particolare, I CARE propone un ciclo di incontri/laboratori interattivi e interdisciplinari con le istituzioni coinvolte, la società civile e la comunità carceraria di Sollicciano (settembre-ottobre 2024). La metodologia adottata è innovativa e consiste in una “social extended peer review” con esperti, amministratori, studenti, docenti, detenuti e comunità carceraria; interessi privati nel settore industriale e commerciale, esponenti della società civile. Il risultato atteso è quello di mobilitare l’intelligenza collettiva delle comunità al fine di innalzare la qualità urbana complessiva dell’area e ripensare le strutture penitenziarie in modo da trasmettere gli ideali di recupero e reinserimento. Sarà integrata in un Seminario tematico della Scuola di Architettura.
Il progetto si articola nelle seguenti attività:
Ultimo aggiornamento
14.05.2024