GLT_Grandi Laboratori Tecnologici
Il Laboratorio di Architettura e Struttura ha proposto un tema paradigma incentrato su una funzione pubblica prevista nell’area del Polo Scientifico e Tecnologico dell’Università di Firenze, nel Comune di Sesto Fiorentino. Si è ipotizzata la realizzazione di un complesso di laboratori tecnologici in grado di offrire spazi finalmente adeguati e messi in sistema per la ricerca universitaria applicata nel campo delle discipline tecnologico-costruttive e ingegneristiche, atto a dotare le Scuole di Architettura e di Ingegneria di un polo unificato e integrato dedicato all’innovazione sperimentale.
Il complesso, unitario, ha previsto tuttavia una articolazione per comparti di differente taglio dimensionale e specifiche specializzazioni funzionali, con riferimento ai laboratori destinati alle strutture, ai sistemi costruttivi, ai sistemi energetici, ai materiali, all’idraulica, all’area agronomica, integrati da studi per i docenti, aule didattiche e per i dottorati, biblioteca specialistica, due sale per conferenze, sala esposizioni, caffetteria-ristorazione, uffici amministrativi e servizi comuni. I due lotti proposti alla scelta degli studenti in base a proprie motivate valutazioni sono delimitati dal reticolo viario esistente e si connotano come spazi allungati nella direzione Nord-Sud o Est-Ovest, all’interno di un tessuto discontinuo in formazione di edifici e di vuoti ancora irrisolti, tra i margini edilizi di Sesto e la piana.
In questo contesto, il complesso GLT ha assunto il ruolo esemplare di baricentro funzionale e simbolico dell’intero Polo, con forte responsabilità di referenza iconico-estetica: un edificio ad alto tasso valoriale sia per la qualità architettonica, in quanto sede di una istituzione pubblica, che per l’attrattività referenziale con i mondi economico-imprenditoriali interessati alla ricerca.
All’interno del lotto, la sistemazione accurata delle aree di accesso, distribuzione, manovra, parcheggio e verde si è posta in termini di spazi pertinenziali da valorizzare come progetto di spazio pubblico di qualità. La visibilità dell’intervento ha implicato infine l’esercizio ideativo dell’insegna-logo, complemento topico da interpretare come sovrastruttura comunicativa del manufatto.