6-23 Novembre 2021
Oltre ai professori e agli studenti italiani e israeliani del gruppo Askgate, hanno partecipato come ospiti: l'archeologo capo di Gerusalemme Dan Bahat, il primo segretario agli Affari Culturali dell'Ambasciata italiana in Israele Rocco Palma e il vicario rappresentante del Patriarcato di Gerusalemme, don Piotr Zelasko. In tale contesto sono state affrontate le problematiche relative alla struttura di Santa Maria in Viridis con la partecipazione di Avi Sason, Rafi Lewis e Dan Bahat.
Team group:
Laura Aiello (Professor: manager of the architectural survey)
Andrea Ricci (Professor: project manager)
Novella Lecci (Phd Student)
Marta Zerbini (Phd Stdent)
Francesco Trovatelli (Phd Stdent)
Il gruppo di ricerca si è concentrato su 3 tematiche fondamentali: La struttura di Santa Maria in Virdis, lo studio del circuito murario e il fronte mare.
L'antica chiesa di Santa Maria in Virdis
E' stato affrontato un rilievo diretto della struttura condotto dal team italiano integrato con un rilievo fotogrammetrico condotto in collaborazione della IAA che ha messo a disposizione un drone e un rilievo GPS con il controllo metrico di 10 punti georeferenziati.
La campagna di studio ha permesso di evidenziare alcune questioni irrisolte sull’uso effettivo della struttura. Fra le prime ipotesi la struttura sembrava configurarsi come una chiesa dotata di battistero, tuttavia l’attuale mancanza di strutture similari apre dei dubbi sulla corretta identificazione riaprendo ipotesi sull’adeguamento di una preesistenza di altra natura o sulla possibilità che l’intera struttura sia in realtà un unico battistero.
Il circuito murario
Vista l’estensione del tema il lavoro di studio si è articolato secondo una campagna di ricognizione che ha catalogato le principali emergenze tra cui: le tre porte di accesso via terra e i resti delle torri e dei bastioni ancora presenti anche in forma di rudere sul sito.
E' stato affrontato un rilievo diretto e fotogrammetrico di tutta l’apparecchiatura muraria finalizzato anche all’analisi posizionale delle colonne utilizzate nella struttura muraria con possibili funzionalità di diversa valenza. Se la funzione strutturale appare subito evidente appare altresì possibile che il collocamento a ad una quota costante possa essere un riferimento altimetrico rispetto al livello del mare utile per una qualche funzione di controllo.
E' stato affrontato un rilievo diretto e fotogrammetrico anche in questo caso integrato con un rilievo fotogrammetrico condotto in collaborazione con la IAA con rilievo GPS (10 punti georeferenziati). Il team Italiano ha effettuato una campagna fotogrammetrica integrativa di dettaglio dei principali frammenti presenti sul sito per permettere in post produzione di effettuare delle ipotesi ricostruttive. In tale sede il team di ricerca ha potuto prelevare dei campioni di malta per poter effettuare delle prove di laboratorio mirate all’individuazione delle componenti meccaniche e fisiche del materiale impiegato.
Il Waterfront
Il fronte mare della old Askelon si estende per oltre un chilometro di costa. Anche in questo caso vista la particolare estensione il gruppo di ricerca ha attuato una campagna di ricognizione conoscitiva in cui sono state annotate e fotografate tutte le azioni antropiche ancora presenti sul sito. L’area appare fortemente degradata e la quasi totalità del fronte mare è stato eroso dagli agenti atmosferici lasciando pochi frammenti che se messi a sistema fra loro possono ancora essere indiziari in uno studio coordinato del circuito murario della città antica.
Ulteriori elementi di interesse
Nei giorni della missione sono stati inoltre affrontati alcuni focus e alcune ricognizioni nei pressi della città di Askelon di cui se ne riporta brevemente i dati:
-Il Majdal nel quartiere ottomano
-Il sistema idrico della Old Askelon
-La statuaria
Ricognizioni nei pressi della città di Ashkelon
All'interno della missione è stato possibile effettuare delle visite e ricognizioni di luoghi di interesse nelle vicinanze di Ashkelon, quali, ad esempio, Shifta, Città nabatea nel deserto del Nejev, Be'er Sheva, Arsuf, il Castello di Ashdod e Castello di Horbat Somail. Grazie alla disponibilità delle persone che hanno partecipato ad Askgate e che si sono avvicinate a questa missione di ricerca, è stato possibile favorire della loro disponibilità nel visitare tali siti.
Relazioni pubbliche e amministrative
La missione italiana ad Ashkelon è stata benevolmente accolta grazie all’accordo di collaborazione con la Ashkelon Academic College e ha potuto beneficiare di alcuni incontri istituzionali con le autorità locali che hanno portato a un confronto preliminare sull’opportunità di stipulare delle collaborazioni future inquadrate in un memorandum understanding per consolidare la collaborazione scientifica. Si stanno attualmente consolidando i rapporti con le seguenti istituzioni:
-Israel Antiquities Authority
-Israel Nature and Parks Authority
- Weizmann Institute of Science -responsabile dell’accordo prof.ssa Elisabetta Boaretto
Risultati e prossime fasi della missione
Al fine di proseguire il lavoro di documentazione e studio del sito di Ashkelon antica, i rilievi effettuati nel periodo di missione 6-23 Novembre 2021 veranno elaborati e sviluppati. Un ulteriore studio in corso di realizzazione per approfondire i dati sulle murature riguarda l'analisi micorsopica su sezione sottile.
E' previste inoltre una futura missione ad Ashkelon in primavera 2022 in cui il gruppo seguirà una fase di scavo archoelogico e una successiva in autunno per la raccolta dati dell'impianto idrico dell'antica città.
Ultimo aggiornamento
15.01.2024