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Scuola Dottorale

Daniele Vanni

Vanni
Daniele Vanni
daniele.vanni(AT)unifi.it

dottorato 
Architettura, progetto, conoscenza e salvaguardia del patrimonio culturale

curriculum 
Progettazione Architettonica e Urbana

ciclo
XL


Architetto, dottorando in Progettazione Architettonica e Urbana presso la Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, membro del Centro di Ricerca sull’Architettura Mediterranea dell’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana. Studia presso la Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, dove si laurea con lode nel 2020 con una tesi in progettazione architettonica dal titolo Inutile vuoto. Proposta progettuale per la riqualificazione di due piazze e nuovo Palazzo municipale per la città di Viareggio, che riceve la dignità di pubblicazione. Dal 2020 è Cultore della materia per il Laboratorio di Progettazione dell’Architettura del prof. Fabio Capanni. Nel 2021 e 2022 è titolare di due borse di ricerca dal titolo “Studio dei tipi di luce naturale nel progetto di architettura”, presso la Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze.

Interessi scientifici

Si interessa, sia nella pratica del progetto che nella attività di ricerca, al valore urbano dell’architettura, al ruolo dello spazio pubblico all’interno della città antica e contemporanea, al ruolo della luce naturale nel progetto architettonico, al rapporto tra immagine e progetto.

Titolo della Tesi

Il cristallo e la grotta. Gio Ponti e il progetto della luce e dello sguardo

Tutor

Prof. Fabio Capanni

Abstract

«Cristallo» e «grotta» sono le figure che Gio Ponti individua per indicare la contrapposizione tra un’architettura ‘pura’ ed ‘incontaminata’, e un’architettura che si lascia corrompere ed alterare dalla vita che ospita; contrapposizione che riflette due movimenti che il progetto è sempre chiamato a compiere: dall’esterno verso l’interno, tenendo conto dei presupposti del contesto, ma anche dall’interno verso l’esterno, rispondendo alle esigenze degli spazi di vita. Sono le soglie a costituire allora occasioni progettuali di rara ed altissima poesia, elementi posti alla confluenza di queste due direzioni del progetto, luoghi in cui la luce e lo sguardo irrompono nello spazio altrimenti inerte. La ricerca si propone di indagare l’idea pontiana di uno spazio che si costruisce per ‘risonanze’, riflessi, sguardi tra elementi architettonici, urbani e naturali, nel tentativo di definire un approccio al progetto profondamente moderno, ma che fonda le proprie radici in una tradizione tutta italiana e mediterranea.

 

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